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La correzione bozze soffre di credenze e opinioni sbagliate. Sfatiamone 5

di Andareacapo

la correzione bozze

Scritto da Alessia Vannini

Qualunque cosa tu abbia scritto: a mano, a macchina o al computer, che sia un libro, una tesi di laurea, un documento, un contratto, una ricerca o un diario; io sono qui per renderlo pulito, ordinato e pronto per essere presentato. A chi? Alla casa editrice dei tuoi sogni, ai tuoi lettori, al tuo relatore, al tuo cliente, ai tuoi colleghi al convegno. A chiunque. Non ci sono limiti. Ci sono solo errori da correggere. E io sono qui per questo.

23 Marzo 2023

Nell’editoria, e in particolare per quello che riguarda la correzione bozze, circolano pensieri, opinioni, credenze che spesso si rivelano sbagliati o, quanto meno, incompleti. In questo articolo cercherò di fare un po’ di chiarezza su tutti questi falsi miti che con il tempo si sono diffusi.

1) La correzione bozze non serve se so scrivere in un buon italiano

Il primo mito da sfatare riguarda proprio la necessità di ricorrere o meno a un professionista per un qualsiasi testo (libro, tesi di laurea, post, articolo, contratto, ricerca scientifica, slide, newsletter…).

Molti sono convinti, infatti, che il correttore di bozze altro non faccia che giudicare l’italiano di chi ha scritto e correggerlo. Punto.

E invece no.

Perché il testo può essere scritto benissimo, per esempio, ma avere bisogno di altre cose:

  • correggere gli errori di battitura (quelli che la maestra delle elementari chiamava ‘di distrazione’, ricordi?);
  • uniformazione: parole straniere scritte in corsivo e in tondo senza un criterio, grassetti messi con molta disinvoltura, caratteri e/o loro dimensione diversi, elenchi scritti come un testo qualunque (ti sei chiesto perché non riesci ad allinearli? Ecco.), indici scritti manualmente che hanno i numeri di pagina diversi da quelli reali e così via;
  • adeguamento alle norme di una specifica casa editrice;
  • controllo delle fonti contenute nelle note.

Leggi anche Di cosa si occupa il correttore di bozze? 9 tipologie di errori.

Credere che la correzione bozze guardi solo agli errori grammaticali e ai refusi è quindi sbagliato perché si occupa anche dell’uniformità del testo per renderlo più gradevole e di più facile lettura, della sintassi, della formattazione, del controllo delle fonti.

Senza contare il fatto che se hai scritto tu il testo, significa anche che lo hai letto e riletto innumerevoli volte e che, quindi, ci saranno sicuramente errori che ormai non vedresti più neanche se fossero in carattere 72!

In poche parole, la correzione bozze è sempre necessaria e, soprattutto, non è corretto percepirla come un costo: è un investimento, piuttosto. Un investimento sul tuo lavoro, sul tuo tempo, sulla tua reputazione.

 

2) La correzione bozze serve solo per i libri da pubblicare, non per gli altri testi

Quando si parla, o si sente parlare, di correzione bozze, subito ci viene in mente quella sui libri (e magari solo di quelli pubblicati dalle case editrici).

Di rado si pensa alla correzione bozze per altri testi. Ma perché? Perché erroneamente in molti pensano che sia un servizio da applicare solo a testi lunghi e strutturati.

E invece no.

Mettiamo il caso che tu sia un imprenditore, un libero professionista, uno studente, un professore universitario, un medico, un… Ognuna di queste figure scrive testi: l’imprenditore e il libero professionista inviano e-mail e/o newsletter ai clienti, lo studente scrive la tesi di laurea, il professore universitario prepara slide e dispense per le lezioni, il medico scrive articoli per riviste scientifiche o convegni… Potrei continuare all’infinito.

Tutti i testi elencati – ma anche i racconti brevi, gli articoli su riviste online o cartacee, i post per i social, gli articoli per i blog aziendali e chi più ne ha più ne metta – avrebbero bisogno di essere corretti da un professionista. Perché? Perché non sono a uso e consumo del singolo ma vengono letti da tante, in alcuni casi migliaia (come per le newsletter, ad esempio), persone e la figuraccia per un’h sbagliata o una doppia mancante è sempre dietro l’angolo. Sicuramente questo non comprometterà il buon lavoro svolto, ma darà l’impressione di una cosa sciatta, tirata via.

Ti faccio un esempio: qualche mese fa ho seguito un breve corso online presso una prestigiosa università italiana (non ti dico quale per ovvi motivi): la professoressa è bravissima, chiara, esauriente, coinvolgente. Peccato che le slide siano piene zeppe di refusi ed errori di battitura. No, non va bene così.

Sei sicuro di voler fare figuracce del genere?

 

3) La correzione bozze non mi serve perché uso il correttore di Word

C’è chi pensa che la correzione bozze significhi solo correggere accenti e apostrofi e che quindi possa bastare il correttore di Word perché «Se lo imposto bene mi corregge da solo perchè o perche con perché».

E invece non basta.

Non basta per almeno 2 motivi.

  1. ll professionista non pensa solo ad accenti e apostrofi ma anche a:
  • errori di punteggiatura;
  • errori grammaticali;
  • errori sintattici;
  • errori lessicali;
  • errori di formattazione;
  • errori di paragrafazione;
  • controllo delle fonti;
  • uniformità del testo.
  1. Il correttore di Word spesso sbaglia o, almeno, non corregge l’errore. Perché? Perché se scrivi «la casa è piena di biglie», lui non può sapere che volevi scrivere ‘cassa’ e non ‘casa’ e non ti segnalerà l’errore, visto che la parola casa esiste. Allo stesso modo, se scrivi «io o un bambino», lui non può sapere che volevi scrivere ‘io ho un bambino’ perché potevi anche voler mettere nero su bianco un’alternativa.

Insomma, il correttore è utile, non lo metto in dubbio. Infatti lo uso anch’io. Ma basarsi solo su quello può portare a degli strafalcioni facilmente evitabili affidandosi a un correttore in carne e ossa, anziché a uno ‘automatizzato’.

Leggi anche Come lavora un correttore di bozze? 12 trucchi per correggere meglio.

 

4) La correzione bozze non mi serve perché ho già fatto fare l’editing

Prima di tutto, se hai fatto editare il tuo libro devo farti i miei complimenti perché non tutti accettano che un estraneo metta mano (e occhi) alla loro ‘creatura’.

Quindi, sei già a buon punto. Ora però, manca la rifinitura: l’andare a vedere tutte quelle piccolezze che all’editor sono sfuggite di sicuro.

Se vuoi sapere in quale fase della filiera editoriale si colloca la correzione bozze leggi qui.

È probabile che un percorso completo sia la cosa giusta per te. Leggi qui per scoprire il mio Metodo dal manoscritto al libro e rispondi a questo sondaggio: potrai fissare una videochiamata conoscitiva e completamente gratuita per parlare del tuo testo e di tutte le tue esigenze.

Perché devono essergli sfuggite? Mi chiederai.

Per due motivi, legati a doppio filo tra di loro:

  1. l’editing e la correzione bozze sono due lavorazioni molto diverse e se la stessa persona deve pensare a entrambe è probabile che non faccia perfettamente nessuna delle due;
  2. l’editor è concentrato sugli errori strutturali, profondi, del tuo testo, quindi non può pensare anche ad accenti, doppie o segni di dialogo. Se si è focalizzati sulla personalità troppo banale di un personaggio, su un buco nella trama, su incongruenze varie (ma come stanno facendo colazione? Ma non erano le 20 tre righi fa?), su cliffhanger mal riusciti, è difficile pensare anche alla forma del testo.

E qui vedo già l’obiezione: basta prima fare una lavorazione e poi l’altra. Certamente, ma a quel punto il professionista avrà letto così tante volte il testo da saperlo a memoria e i suoi occhi (e il suo cervello) non vedranno più tutto quello che c’è da vedere.

Ecco perché la cosa migliore è affidarsi sempre a due persone distinte: una per l’editing e una per la correzione bozze. Almeno quando l’editing necessario è quello strutturale, profondo. Se servisse un editing leggero, invece, potremmo anche fare uno strappo alla regola.

Se vuoi approfondire l’argomento leggi anche Di quale servizio hai bisogno? Lo capisco e te lo spiego in 3 step.

 

5) Scrivo senza errori e so usare Word, quindi la correzione bozze può diventare il mio mestiere

In giro c’è un sottobosco di pseudo-professionisti improvvisati, senza arte né parte. Sia chiaro, eh, questo non succede solo nell’editoria ma in tutti i settori (se c’è gente che si spaccia per medico pur essendo tutt’altro, figuriamoci fin dove può arrivare la malafede!).

Soprattutto, noto la convinzione un po’ generalizzata che, fra tutte le professioni editoriali, quella della correzione bozze sia la più semplice e la più ‘abbordabile’ da chiunque.

E invece no.

Perché, l’ho già detto e ripetuto fino allo sfinimento: non basta conoscere l’italiano e saper usare Word (e anche qui ci sarebbe da scrivere un poema… In quanti sanno usare gli stili di paragrafo, creare un indice o impostare le correzioni automatiche? Ecco. Ci siamo capiti.) perché la correzione bozze diventi un mestiere.

Occorre studiare, studiare, studiare, aggiornarsi, aggiornarsi, aggiornarsi. Prima di cominciare soprattutto, ma anche durante tutta la vita lavorativa.

Prima di cominciare a correggere davvero, ho fatto due corsi professionali riguardanti proprio la correzione bozze, ho preso contatti con persone che ne sapevano più di me, ho cercato realtà che dopo le prime correzioni potessero darmi un feedback sul lavoro svolto, ho studiato Word, ho letto libri su libri.

Solo dopo mi sono sentita di dire che ero una correttrice di bozze. No, decisamente l’improvvisazione non fa per me.

E diffido sempre da chi propone i suoi servizi a ‘prezzi stracciati’, come mi è capitato di vedere. Se pago poco, in cambio riceverò poco.

Se vuoi approfondire il tema spinoso del costo, leggi Quanto costa rivolgersi a un correttore di bozze freelance? Ecco quello che devi sapere.

Se invece pensi che io sia la professionista giusta per te, contattami qui o qui, sarò felice di conoscerti.

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