Come ho già spiegato qui, il correttore di bozze non è un editor né un impaginatore. Queste tre figure professionali hanno profili diversi e si occupano di cose diverse.
In particolare, il correttore di bozze si occupa della correttezza formale del testo, da non confondere con lo stile. Ma questo, in concreto, cosa significa? Se hai un testo da farmi correggere, cosa andrò a guardare nello specifico?
Te lo racconto in questo articolo.
Le 9 tipologie di errori di cui si occupa il correttore di bozze
Le principali tipologie di errori che un correttore di bozze andrà a correggere sono 9:
1 ERRORI DI BATTITURA
Gli errori di battitura sono, come dice Scala nel suo Piccolo manuale del correttore di bozze, quelli «compiuti nella gestione del testo da parte di chi digita».
Esempi:
- scambio o inversione di lettere: csaa invece di casa;
- assenza di lettere: csa invece di casa;
- raddoppio erroneo di lettere: caasa invece di casa;
- uso di una lettera vicina sulla tastiera: xasa invece di casa.
2 REFUSI
Il termine refuso deriva dal latino refusum, participio passato di refundere > riversare.
Sono quegli errori, quindi, che in passato venivano commessi dal tipografo durante il versamento del piombo fuso nella matrice.
Esempi:
- lettera di un altro stile: casa invece di casa;
- lettera di un modo diverso: cAsa invece di casa;
- lettera di una direzione diversa: casa invece di casa.
3 ERRORI ORTOGRAFICI
Gli errori ortografici sono quelli che riguardano l’insieme delle regole dello scrivere bene.
Esempi:
- uso errato degli apostrofi: un’amore invece di un amore;
- uso errato di maiuscole e minuscole: alessia invece di Alessia;
- uso errato delle doppie: corezione invece di correzione;
- uso errato degli accenti: perchè invece di perché.
4 ERRORI GRAMMATICALI
In generale, possiamo dire che si considerano errori grammaticali tutti quelli che non rientrano in un’area specifica (ortografia, lessico, punteggiatura…). La grammatica, però, racchiude tre branche: fonetica, morfologia e sintassi. Gli errori grammaticali, dunque, sono quelli che rientrano in queste tre categorie.
- Errori fonetici: li facciamo quando parliamo, pronunciando, per esempio, una vocale aperta invece di chiusa, o viceversa: io e tɛ (e aperta) invece di io e te (e chiusa).
- Errori morfologici: la morfologia è quella branca della grammatica che studia struttura, forma e flessione delle nove parti del discorso (variabili: nomi, verbi, articoli, aggettivi, pronomi. Invariabili: avverbi, preposizioni, congiunzioni e interiezioni) e le classifica in base a genere, numero, tempo, modo, persona:
- Domani Giovanna andava a scuola;
- Appena vedo Anna gli dico tutto;
- Che scarpe bellissimi.
- Errori sintattici: la sintassi è quella branca della grammatica che studia la struttura della frase e le regole che la governano:
- inversione delle parti del discorso: sul gatto è il tavolo;
- mancanza della concordanza tra soggetto e verbo: noi vado a scuola;
- mancanza del soggetto obbligatorio: Credo abbia ragione (tu o lui/lei?).
5 ERRORI LESSICALI
La lessicologia studia i vocaboli (uso, origine, formazione, significato ecc.). Gli errori lessicali, quindi, sono quegli errori dove l’uso e/o il significato della parola usata non sono corretti.
Esempi:
- ripetizione della stessa parola in una frase: l’agopuntura è una pratica praticata da migliaia di anni;
- utilizzo di un vocabolo in maniera inappropriata: per pranzo ho cucinato un sermone (invece di salmone);
- invenzione di parole inesistenti: sono proprio rimbabolita! (invece di rimbambita).
Curiosità: la frase con il sermone l’ho sentita davvero, tanti anni fa.
6 ERRORI DI PUNTEGGIATURA
Gli errori di punteggiatura riguardano l’uso errato dei segni di punteggiatura (punto, punto e virgola, virgola, parentesi, puntini di sospensione, punto esclamativo, punto interrogativo e così via).
Gli esempi possono essere moltissimi. Vediamo qualcuno dei più comuni, ma non ho la pretesa di essere esaustiva:
- virgola tra soggetto e verbo: Luca, mangia una mela > Luca mangia una mela;
- virgola tra verbo e complemento oggetto: Luca mangia, una mela > Luca mangia una mela;
- punto fermo al posto del punto interrogativo: Dove vai. > Dove vai?
- numero indefinito di puntini di sospensione (che sono sempre e soltanto tre): Vorrei…….. > Vorrei…
Curiosità: al tempo dei Romani itestieranoscritticosìsenzapunteggiaturanéspazifraleparole. Mettevano solo un puntino minuscolo a metà altezza in finale di parola. In seguito, si è iniziato a dividere ogni parola con un punto, poi ogni frase. Solo dopo sono arrivati la punteggiatura, l’interlinea, il capoverso e il paragrafo.
7 ERRORI DI PARAGRAFAZIONE
Gli errori di paragrafazione riguardano la composizione del paragrafo (la porzione di testo tra due a capo) e possono rientrare nella categoria degli errori di formattazione e impaginazione (che vedremo nei prossimi punti).
Esempi:
- il rientro di prima riga non è conforme al resto del testo;
- il paragrafo è troppo lungo (e forma il cosiddetto ‘muro di testo’) o troppo corto. Questo però è un errore che l’editor, prima di noi, dovrebbe aver già visto e risolto. Se lo incontriamo, segnaliamo senza correggere: ricordiamoci il nostro ruolo e non facciamo impermalosire l’editor!;
- L’interlinea non è conforme al resto del testo.
8 ERRORI DI FORMATTAZIONE E IMPAGINAZIONE
La formattazione riguarda aspetti come la scelta del font, la sua grandezza, il maiuscolo, il grassetto e il corsivo, l’allineamento del testo e così via. L’impaginazione, invece, riguarda il layout, la collocazione delle immagini ecc.
Esempi:
- una porzione di testo (o anche una singola lettera) con un font diverso e/o di dimensione diversa dal resto del testo;
- testo troppo vicino al numero di pagina o al titolo del capitolo;
- mancanza di uniformità per corsivi, grassetti, maiuscoli o maiuscoletti;
- porzione di testo con allineamento diverso (tutto giustificato, ma c’è un paragrafo con allineamento a sinistra).
9 ERRORI DI CONTENUTO
Gli errori di contenuto riguardano le informazioni dello scritto: abbiamo scritto qualcosa di sbagliato. Sono forse gli errori di cui è più facile capire il senso, ma non per questo sono più facili da scovare, anzi!
Esempi:
- data sbagliata: il referendum per la scelta tra Repubblica e Monarchia si svolse il 3 giugno 1946 (la data è il 2 giugno 1946);
- Giacomo Leopardi è nato a Macerata (è nato a Recanati);
- l’art. 2 della Costituzione recita: ‘L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro […]’ (lo dice l’art. 1).
Consiglio: Per trovare questo tipo di errori è necessaria un buona cultura generale, ma ovviamente non basta. Non possiamo sapere tutto! Per ogni informazione riportata nel testo, quindi, è opportuno, se gli accordi con il cliente o l’editor che ci ha preceduto lo prevedono, controllarne l’esattezza. È chiaro che verifiche del genere portano via molto più tempo di una cdb ‘normale’ e anche la tariffa che il professionista ti chiederà dovrà tenerne conto. È bene pertanto essere chiari da subito sul tipo di intervento che vuoi sul tuo testo per evitare fraintendimenti e situazioni spiacevoli.
Se sei arrivato a leggere fin qui, avrai capito che il correttore di bozze non è affatto un lavoro in cui ci possiamo improvvisare: è convinzione comune che per svolgere questa professione basti conoscere l’italiano e saper usare bene o male Word. Non è affatto così. Il correttore di bozze è una figura altamente specializzata che merita rispetto e che prima di mandarti il suo preventivo avrà valutato bene il tuo testo.
Leggi anche: quanto costa un correttore di bozze freelance? Ecco quello che devi sapere.
In base ai tuoi errori più frequenti, la tipologia di testo e gli interventi necessari ti proporrò il prezzo migliore possibile.
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Ciao, perché ” 9 tipologie di errore” e non “9 tipi di errore”? Grazie
In effetti sarebbe stato più corretto, ha ragione. Grazie.