ARTICOLO

La correzione di bozze nella filiera editoriale

di Andareacapo

la correzione di bozze è la rifinitura sartoriale del libro

Scritto da Alessia Vannini

Qualunque cosa tu abbia scritto: a mano, a macchina o al computer, che sia un libro, una tesi di laurea, un documento, un contratto, una ricerca o un diario; io sono qui per renderlo pulito, ordinato e pronto per essere presentato. A chi? Alla casa editrice dei tuoi sogni, ai tuoi lettori, al tuo relatore, al tuo cliente, ai tuoi colleghi al convegno. A chiunque. Non ci sono limiti. Ci sono solo errori da correggere. E io sono qui per questo.

1 Dicembre 2022

In quale punto della filiera editoriale si colloca la correzione di bozze? Prima o dopo l’editing? Prima o dopo l’impaginazione? Per chi lavora nel mondo editoriale o per un autore che ha già pubblicato queste possono sembrare domande banali ma ti assicuro che non lo sono affatto.

Mi è capitato più di una volta di dover spiegare a un cliente che forse quello non era il momento giusto di affidarmi il testo, che forse era ancora troppo presto. Che prima c’erano altre lavorazioni da fare.

Ecco perché ho deciso di scrivere questo articolo. E soprattutto di scriverlo sotto forma di metafora per rendere il concetto più semplice.

La filiera editoriale è come una sartoria

Chiudi gli occhi. Immagina di essere in una sartoria. Lo senti l’odore della stoffa? E quello del gesso? Le vedi le pezze tutte colorate addossate alle pareti? Lo senti il rumore dei macchinari? E su quello scaffale cosa c’è? Bottoni. Tantissimi bottoni. Cosa ci fai lì? Ah, già. Devi farti cucire un cappotto.

No, aspetta, Alessia. Ma non si parlava di libri? Sì. Immagina la creazione del tuo libro. È come quella del cappotto.

No, non sono pazza. Sono convinta che le due lavorazioni si equivalgano. E ti spiego perché.

Il libro è il cappotto

Lo scrittore butta giù qualche idea, come lo stilista crea varie versioni del tuo cappotto nei cartamodelli. Poi si creano trama, struttura, personaggi, ambientazioni, situazioni, cioè le varie parti del cappotto ancora da assemblare: fronte, retro, maniche, collo.

Si scrive il testo, che è il cappotto assemblato e imbastito. È ancora un prototipo, non ancora libro né cappotto: non è cucito bene, ha i fili bianchi da imbastitura che penzolano dagli angoli, è tutto spiegazzato.

È qui che si inserisce l’editing. In questa fase il cappotto viene indossato dalla modella o dal modello: maniche più lunghe? Orlo più alto? Io qui metterei le tasche. Qui toglierei la cerniera e metterei i bottoni. Si rimette in discussione tutto.

Esattamente come per il libro. Va delineato di più il personaggio di Gigi: è il protagonista, perdindirindina! Io qui inserirei le sue sensazioni e userei una scrittura meno vaga. Qui invece c’è infodump. E qui? Berto e Berta non avevano appena fatto colazione? Perché si stanno svegliando ora?

La correzione di bozze è il tocco finale, quello che rende il libro pronto per la pubblicazione

Mentre il cappotto viene costruito si scelgono i particolari: quali bottoni? Lo confezioniamo dentro una busta o dentro una scatola? In quanti colori lo facciamo? Il prezzo? Potremmo accostare queste decisioni alla scelta della copertina e del font da utilizzare, alla scrittura dei paratesti.

Quando il cappotto è finalmente ben costruito, va confezionato. Qui, finalmente, entra in gioco la correzione di bozze.

I bottoni sono ben allineati? Ci sono macchie o piegacce dovute alla stiratura? La taglia sull’etichetta è uguale a quella sul cartellino? Che sarebbe come dire: ci sono errori o refusi? Ci sono problemi di uniformità? I paratesti contengono tutte le informazioni? Il titolo in copertina è centrato?

Già. La correzione di bozze è la rifinitura. E il correttore è colui che dà il Visto si stampi. Come in una sartoria lo è colui che autorizza la vendita del cappotto.

Mi rendo conto di aver semplificato molto perché, in realtà, sia che tu decida per l’autopubblicazione sia che tu decida di rivolgerti a una casa editrice, dovresti, almeno in teoria, far fare due giri di bozza a due persone diverse che, a loro, volta, dovrebbero essere diverse dall’editor e dall’impaginatore. I due giri di bozza di solito avvengono uno subito prima – ma subito dopo l’editing – e uno subito dopo l’impaginazione. In questo modo avresti la certezza quasi totale (ma anche noi correttori di bozze siamo esseri umani e due refusi su un libro di 200 pagine possono scappare) di avere un libro perfetto.

Se vuoi avere un’idea di quanto potrebbe costarti la correzione di bozze del tuo testo leggi anche Quanto costa rivolgersi a un correttore di bozze freelance? Ecco quello che devi sapere.

In ogni caso, anche se decidi di fare un solo giro per mancanza di tempo o di budget, spero di averti chiarito le idee su dove dovrebbe essere collocata la correzione di bozze e soprattutto sulla sua importanza. Pensa al solito cappotto: cosa diresti se provassero a vendertelo quando ancora è solo imbastito? O senza un bottone? Lo compreresti? Io no.

E allora perché dovresti rinunciare alla perfezione del tuo libro? Di quella creatura alla quale hai dedicato anima e corpo per mesi?

Per qualsiasi domanda puoi scrivermi, ma mi trovi anche qui.

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