Quando ti rivolgi a un correttore di bozze freelance come me devi essere consapevole che, a meno che tu non decida di affidarti a 2 professionisti diversi, il tuo testo avrà un solo giro di bozza.
Prima di tutto, quindi, vediamo insieme cos’è il giro di bozza. Come spiego nell’articolo Glossario essenziale dell’editoria, il giro di bozza è il nome che viene dato alla correzione. In un mondo ideale, per avere la sicurezza di aver fatto un ottimo lavoro dovrebbero essere almeno 2 – ma potremmo arrivare anche a 4 – e fatti da professionisti diversi, in modo da eliminare ogni imperfezione.
Cosa significa questo? Che il tuo testo uscirà dalle mie mani pieno di errori perché il mio è il primo e unico giro di bozza? Certamente no. Perché anche se il giro di bozza è unico, io leggerò il tuo testo per ben 3 volte. Può capitare lo stesso che mi sfugga qualche errore, il libro perfetto non esiste e io sono umana, ma devono essere davvero pochi, altrimenti è chiaro che qualcosa non è andato come avrebbe dovuto.
Perché ogni giro di bozza comprende più letture
Il correttore di bozze è un essere umano e come tale sbaglia, si distrae, si stanca, ha momenti di crisi, si ammala, si innervosisce. Ecco perché bisogna perdonargli sempre qualche piccolo errore, soprattutto se il testo è molto lungo. Ma questo è anche il motivo per cui ogni professionista (anch’io) ha i suoi trucchetti per lavorare al meglio.
Uno di questi è senza dubbio leggere più volte il testo anche se il giro di bozza è solo uno.
Può darsi che qualche collega faccia più letture del primo capitolo per poi considerarlo concluso e passare al secondo e così via, ma secondo me si perde la visione di insieme del testo. Inoltre, è preferibile che passi un po’ di tempo tra una lettura e l’altra delle stesse pagine, in modo da ingannare occhi e cervello e non permettere loro di andare ‘a memoria’.
Ecco perché io preferisco leggere tutto il testo la prima volta, di nuovo tutto la seconda e poi passo alla terza lettura, che è diversa dalle altre (ma di questo parleremo più avanti).
Vediamo quindi come mi organizzo per le mie solite 3 letture.
Prima lettura
La prima lettura del giro di bozza è senza dubbio la più complessa perché il testo è ancora ‘vergine’ e ha bisogno di tutto, ma non sappiamo ancora di cosa nello specifico (ma se abbiamo fatto un preventivo come si deve, dovremmo anche aver visto le condizioni di testo e formattazione). Per questo, la prima lettura è quella a cui dedico più tempo e attenzione.
Prima di tutto sistemo la formattazione perché lavorare su un testo pieno di invii, caratteri diversi o a capo ‘creativi’ mi riesce difficile.
Fatto questo che – credimi – porta via un sacco di tempo, attivo lo strumento Revisioni in modalità ‘Tutti i commenti’ di Word e inizio la lettura vera e propria. Mi tengo sempre accanto un quaderno dove appuntarmi:
- errori più frequenti;
- cose da tenere presenti per la seconda lettura (ho trovato scritto beh o be’? Sé stesso o se stesso? Ore 15 o ore quindici? Ecc.);
- prime occorrenze scritte in corsivo, in modo da ricordarmi di scriverle in tondo dalla seconda occorrenza in poi;
- parole o acronimi da scrivere in maiuscoletto a ogni occorrenza;
- eventuali ricerche da fare;
- giusta ortografia di nomi propri, tecnici, stranieri ecc.;
- cose da chiedere al cliente prima della consegna.
Faccio questa prima lettura del giro di bozza in modo lento e metodico, cercando di stanare quanti più refusi ed errori possibili. Una volta terminata, ricomincio da capo per la seconda.
Seconda lettura
Prima di tutto cambio modalità delle Revisioni e passo da ‘Tutti i commenti’ a ‘Commenti semplici’. In questo modo vedrò il testo nella versione corretta da me ma pulito, senza tutte quelle correzioni rosse che possono confondere e nascondere qualche errore.
Fatto questo si comincia. Rileggo tutto molto attentamente, ma questa volta la lettura mi prenderà meno tempo perché ho già tolto la stragrande maggioranza degli errori e delle difformità.
Mano a mano che vado avanti seguo gli appunti presi durante la prima lettura per eliminare ulteriori imperfezioni.
Di solito, poi, in questa fase mi concentro sulle ricerche (che ci sono sempre) da fare: date, nomi, luoghi ecc.
Arrivata alla fine si passa alla terza e ultima lettura del giro di bozza.
Terza lettura
La terza lettura è diversa dalle altre 2 perché non rileggo tutto ma mi concentro solo su determinate cose. E sempre in modalità ‘Commenti semplici’.
A parte ricontrollare ogni singola occorrenza di tutti i miei appunti, mi sono scritta un elenco di controlli finali da fare, che comprende cose come:
- controllare tutte le d eufoniche;
- controllare tutti i doppi e i tripli spazi;
- controllare che un’ sia solo al femminile;
- controllare che non ci sia spazio tra la parola e il segno di interpunzione seguente;
- controllare gli accenti acuti e gravi;
- controllare che i segni di dialogo e la relativa punteggiatura siano uniformi;
- controllare l’uniformità di numeri e cifre;
- controllare tutta la formattazione…
E molte altre cose (mica posso svelarti proprio tutto tutto, eh?).
Infine do il via ai controlli grammaticali automatici di Word, ma sempre riguardando ogni singola occorrenza perché il programma tende a correggere anche laddove proprio non dovrebbe.
Ora il testo è pronto per tornare nelle tue mani.
Come vedi, fare una buona correzione di bozze non è affatto semplice, né scontato o veloce. Ecco perché è importante che tu sappia come lavoro e perché il preventivo che ti farò probabilmente sarà più alto di quello che ti aspetti.
Se vuoi saperne di più su cosa comprende un preventivo per una correzione di bozze, ti consiglio di leggere l’articolo Quanto costa rivolgersi a un correttore di bozze freelance? Ecco quello che devi sapere.
Se invece hai domande da farmi o da tempo tieni quel tuo manoscritto nel cassetto e finalmente hai deciso di farlo correggere, contattami qui o su LinkedIn. Sarò felice di conoscerti.
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