Prima di parlare di sinossi, ricapitoliamo i fatti: ce l’hai fatta. Sei arrivato in fondo alla tua opera, hai pronto il tuo bel manoscritto, editato e corretto. Se non hai intenzione di autopubblicarti, non importa che tu pensi anche all’impaginazione e alla copertina perché se ne occuperà la casa editrice che lo pubblicherà: sceglierà una copertina e un’impaginazione in linea con quelle della collana in cui inserirà anche il tuo libro.
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Già. La casa editrice. Ma come ci si presenta se per il nostro libro vogliamo seguire la linea tradizionale?
Se hai dato un’occhiata ai siti delle CE presenti sul web, ti sarai accorto che nella stragrande maggioranza dei casi c’è una sezione chiamata ‘Invio manoscritti’, o qualcosa del genere. Lì di solito inseriscono tutte le caratteristiche necessarie affinché il tuo scritto venga preso in considerazione. E avrai anche visto che nella maggior parte dei casi, oltre al testo completo, vogliono anche una sinossi. Ma cos’è la sinossi? E come si scrive?
Te lo spiego in questo articolo.
Cos’è la sinossi?
La sinossi è, in pochissime parole, la storia della tua storia. La trama, insomma. Non devi confonderla però con la quarta di copertina, perché sono due cose diverse con due scopi diversi:
- sinossi: si rivolge a un professionista editoriale che, da questa, deve convincersi a leggere il tuo manoscritto per intero. Per questo deve contenere tutto: personaggi, ambientazione, periodo storico, colpi di scena… finale. Già. Se l’assassino è il maggiordomo, nella sinossi deve esserci scritto;
- quarta di copertina: si rivolge al lettore che deve incuriosirsi e acquistare il tuo libro. La trama può essere anche solo accennata ma, qualunque cosa deciderai di scrivere, deve essere stuzzicante per il tuo pubblico di riferimento. Soprattutto, non deve svelare il finale. Il lettore deve scoprire leggendo il tuo libro che l’assassino è il maggiordomo: se già lo sa non lo comprerà mai.
La stessa sinossi può essere di due tipi:
- sinossi editoriale: è quella che un professionista editoriale interno alla CE (un editor, per esempio) scrive per l’editore o il responsabile di collana. Di solito è contenuta nella cosiddetta scheda di valutazione. Ovviamente, questo tipo di sinossi non ci interessa perché non saremo né io né tu a scriverla;
- sinossi autoriale: è quella che l’autore scrive per convincere l’editore a leggere il suo manoscritto e, se è stato bravo e fortunato, a pubblicarlo. Questo è il tipo di sinossi su cui mi concentrerò in questo articolo.
Come si scrive una sinossi autoriale efficace?
Le parole d’ordine sono tre: brevità, chiarezza, esaustività. Di solito, infatti, gli editori chiedono sinossi di una cartella, al massimo due. Questo significa condensare un libro da 200-300 cartelle in una o due. Facile? Niente affatto. Occorre estrapolare il cuore, capire gli snodi principali, i personaggi, gli avvenimenti chiave, il significato profondo del libro e riassumere tutto in poche parole.
Ma come si scrive una sinossi efficace? Domanda difficile, perché non c’è un manuale delle istruzioni. Ci sono però degli aspetti che non possono assolutamente mancare se vuoi colpire al cuore l’editore:
- protagonista e personaggi principali;
- ambientazione e periodo storico;
- fatti principali e loro svolgimento;
- finale;
- significato e (eventuale) pubblico di riferimento;
- in poche parole (e questo racchiude tutti i punti precedenti), deve rispondere alle famose 5W (Chi, Cosa, Dove, Quando, Perché).
Lo stile della sinossi deve essere – mi sembra superfluo dirlo ma è meglio non dare nulla per scontato – attinente a quello del testo a cui si riferisce. Questo perché l’editore vedrà in pochi righi lo stile dell’autore, dandogli uno strumento in più per capire se può essere adatto alla sua linea editoriale.
Ultimo ma non ultimo, deve essere scritta in un italiano corretto: non deve avere errori grammaticali, frasi confuse, refusi ecc., pena l’immediato cestinamento. Mettiti nei panni di chi riceve decine di manoscritti con sinossi da leggere ogni giorno… ovviamente penserà: «Se questo/a non ha curato maniacalmente un testo da una cartella, figuriamoci se l’ha fatto con uno da 200!». E passerà al successivo. Fine della storia.
Quanto costa farsi scrivere una sinossi da me?
Arrivato a questo punto, magari starai pensando che forse sarebbe meglio farsi scrivere una sinossi da qualcuno. Ma ti starai anche chiedendo quanto costa questo servizio, se vuoi affidarti a me.
La risposta è: dipende. Da cosa? Dal fatto se ho curato o meno la correzione di bozze e/o l’editing del tuo testo.
Perché se l’ho fatto, allora lo conosco a menadito e in un batter d’occhio posso scrivertela e quindi ti costerà davvero poco: diciamo una pizza e una birra.
Se invece non lo conosco, dovrò leggerlo molto attentamente, carpirne i punti focali. Di conseguenza, ti costerà di più sia in termini di tempo che di soldi (in base al numero delle cartelle del tuo manoscritto).
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Spero, con questo breve articolo, di averti chiarito cos’è una sinossi e come si scrive. Se hai intenzione di affidarmi un tuo manoscritto perché vorresti presentarlo a qualche CE già pulito e ordinato – e fai benissimo perché l’editore che si vede arrivare un testo con tutti i crismi lo preferirà a uno sciatto e pieno di errori – prendi in considerazione anche il mio servizio di scrittura della sinossi. Io sono qui!
Lo sapevi che anche la scrittura della sinossi è contenuta nel mio Metodo dal manoscritto al libro? No? Allora leggi qui!
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